martedì 24 gennaio 2012

L'uomo della Birra

Oggi vi parliamo di un libro uscito per Carta canta, che tratta la storia del luppolo italiano legata all'esperienza del suo primo coltivatore Gaetano Pasqui.
A metà tra la ricerca genealogica e il trattato agricolo, il libro non offre molte informazioni, per gli avidi (di informazioni) coltivatori italiani. E' comunque interessante leggere con quanta caparbietà e ingegno un uomo, a metà del XIX secolo sia
riuscito, partendo da alcune varietà selvatiche, a condurre con successo la coltivazione dell' amata pianta.

L'esperimento è stato svolto in quel di Forlì e l'inventiva del Pasqui non si è limitata alla coltivazione dell'humulus lupulus, ma si è ingegnato anche nella progettazione di strumenti che ne facilitassero la coltivazione, vedi leva e impianta pertiche.
In uno dei capitoli si parla anche del confronto infinito tra birra e vino, visto che il figlio l'Ing. Tito Pasqui fu uno dei maggiori sostenitori della bevanda di Bacco di quel tempo. Fu il primo a incorraggiare gli agricoltori nella lotta alla filossera e a migliorare continuativamente i metodi produttivi per raggiungere gli standard dei cugini d'oltralpe. 
Un libro di poco più di 90 pagine, che scorre veloce e che lascia al lettore tanta speranza. A tal proposito vi riporto un breve passo letto durante le esequie del protagonista:
"Egli ha lavorato, riposi. Ma non riposate voi giovani a cui si dischiude balda e promettente la vita; fate tacere nell'animo le inquiete passioni, e raccoglietevi nella santa operosità del lavoro, perchè da voi molto aspetta la Patria. Ne vi scoraggino gli ostacoli o la sfiducia nelle vostre forze... Ricompensate la virtù imitandolo..."
Su cosa si aspetta la Patria e su cosa dovrebbero aspettarsi i giovani da Lei è argomento molto attuale, ma questo è un altro discorso...         

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