mercoledì 13 novembre 2013

Anche a Gubbio si coltiva luppolo: intervista a Giacomo Faramelli

Preparazione dei picchetti
Siamo molto felici di pubblicare  stavolta il resoconto di un 
nostro lettore.
E' la prima volta che succede e 
speriamo che solo l'inizio di una lunga serie. 
E' inutile precisare che sarebbe questo il nostro intento, uno scambio 
 

di esperienze e informazioni tra appassionati e professionisti con l'obbiettivo di migliorarsi costantemente.

Passiamo quindi la parola a Giacomo e lo ringraziamo per averci contattato e per la fiducia. 

Area geografica del luppoleto: Gubbio (pg)
N° di piante: Circa 60-70 (125 nella prossima stagione di raccolta).
Età delle piante raccolte: da 1 a 3 anni.
Metodo di essicazione: naturale in soffitta, su lastre di pietra.


Come é andato il raccolto 2013, hai avuto modo di analizzarlo? 
Il raccolto è stato buono. A livello quantitativo le varietà di più vecchio impianto hanno offerto buonissime performance. Altre varietà sperimentali al primo impianto hanno comunque dato qualche cono che fa ben sperare per il futuro. In generale buoni profili aromatici, poco erbacei e con qualche piacevole sorpresa (l'agrumato del cascade mi ha fatto quasi commuovere ). :)

Come é stata l'annata meteorologicamente e come ha influito sulla coltivazione?
Piccola premessa geografica. Gubbio è ai piedi dell'appennino umbro e l'inverno qui dura tantissimo! Venendo al meteo più spiccio è piovuto da marzo fino a giugno, il che se da un lato ha favorito nel mese di maggio una crescita paurosa delle piante dall'altro ha favorito su qualche pianta la comparsa di malattie funginee e compresso i tempi di inflorescenza.
Qualche grandinata poi ha attentato ai coni, ma una primavera un poco più mite e più sole in estate avrebbero aiutato ad avere una produzione più vigorosa.

Quali varietà hanno offerto le performance?
Su tutte Cascade, Willamette e Zenith. Nei primi due casi si conferma la buona versatilità delle varietà americane. 
Luppolo da foto!
Buone performance delle inglesi a cominciare, come detto, dallo Zenith. 
Altre colture al primo anno, sperimentali, si sono ben portate, anche tra queste piantine al debutto americane sugli scudi.

Quali invece le peggiori?
Alcune inglesi come Fuggle e Challenger, hanno sofferto le stagioni poco equilibrate. Ne hanno risentito dimensione dei coni e, per qualche esemplare, anche in minima parte i profili aromatici.

Quali interventi sono previsti nella prossima stagione per il miglioramento? 
Oltre ai classici interventi di sfoltimento delle ceppaie ho previsto l'uso di concime bovino stagionato, oltre ad un uso più razionale dei sistemi di arrampicata dei tralci con corde in tessuto (così da poter tagliare il tralcio intero al momento della raccolta). Implementeró ancora l'uso di corteccia per impacciamare l'area intorno alle piante, in un raggio di circa 50cm tutto intorno ad ogni rizoma. Visto l'aumento esponenziale (quasi il doppio) delle piante previsto per il prossimo anno, sono al lavoro su un essiccatore per sveltire un po' le pratiche... :)

Quanta parte di raccolto pensi di sfruttare per le tue produzioni (homebrewing o birrificio)?
La produzione di quest'anno dovrebbe essere usata per la produzione di un paio di cotte (ricette disegnate da noi) in un birrificio, birra che poi venderemo nel locale di un mio amico.

Utilizzerrai i fiori per qualche altro scopo, diverso dall’impiego per la birra?
Ne ho regalati un po' per una tisana! Peró credo che il luppolo debba stare solo e soltanto in un posto: una pentola piena di mosto di malto d'orzo!!!! 

Hai riscontrato malattie o problematiche che hanno impedito la corretta crescita delle piante?
Grazie all'elevata umidità presente fino a giugno alcune piante di varietà inglesi hanno subito l'attacco della peronospora. Tutto sommato poteva andare peggio. :)

Quali tipi di interventi fitosanitari hai intrapreso?
Pochissima roba. Decotto all'ortica, cenere intorno alla base della pianta e poco altro. In generale solo suggerimenti presi dalle colture biologiche, ai cui dettami si ispira la mia piantagione.

Ci sono delle tecniche particolari che impieghi che hanno dato vantaggi produttivi, se si quali?
In questo campo, nella coltivazione del luppolo in
Lavoro sul campo
Italia, bisogna leggere tanto, in special modo in inglese, e affidarsi, questo non mi stancheró mai di dirlo, a chi in Italia "ha tracciato la via". Mi riferisco in special modo al grande Mario Pedretti, il capostipite di noi coltivatori, di cui penso di aver letto ogni singolo intervento fatto sull'argomento, e a cui spesso rompo le scatole nei forum. Anzi, colgo l'occasione per ringraziarlo pubblicamente! 

Detto questo, più che le tecniche particolari secondo me è l'esperienza e l'occhio (oltre ad un meteo compassionevole) che possono dare vantaggi. 

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