venerdì 25 ottobre 2013

La birra agricola è cosa seria: Intervista a Birra Zimella

Siamo andati in visita da Birra Zimella qualche anno fa, quando ancora di birra
Birra Zimella
agricola non se ne parlava.
Siamo rimasti catturati dalla passione e dalla serietà di Annalisa e Giuseppe.
Persone abituate a faticare per raggiungere i risultati, a volte utopici (sopratutto agli occhi di chi è abituato a trovare delle "scorciatoie"), a volte polemici, convinti comunque che le cose vadano fatte bene "e per bene".
Siamo riusciti a contattarli poco tempo fa per farci raccontare come sta andando con il luppoleto e non ultimo con la birra agricola. 
Area geografica del luppoleto: Bagno di Reggio Emilia (RE)
N° di piante: 300
Età delle piante raccolte: 1 - 2 anni
Metodo di essicazione: naturale

Come é andato il raccolto 2013?
E’ stato un raccolto appena appena sufficiente per non dire scarso.
La raccolta è avvenuta tutta entro la fine di Agosto proprio per agevolare la fase di essicazione.
I coni presentavano già una consistenza cartacea ma ci siamo accorti che dopo l’essicazione il peso era calato del 70%.
Luppoleto 

Come é stata l'annata meteorologicamente e come ha influito sulla coltivazione?
Primavera piovosa fino alla fine di Giugno. Poi dalla fine di Giugno metà Settembre non è più piovuto. In primavera abbiamo tardato le lavorazioni

Quali tipi di interventi fitosanitari avete intrapreso?
 Nessuno. Lavoriamo in regime BIO, abbiamo fatto due trattamenti di rame, ma la nostra idea è di far adattare il più possibile le piante al nostro microclima.
I trattamenti consentiti rame e zolfo, sono prevalentemente di copertura, in questo modo con le eventuali piogge è come non si avesse fatto nulla. E’ per questo che preferiamo non intervenire.

Quali varietà hanno offerto le performance migliori e che età hanno le piante?
Le varietà che hanno dato maggior risultato in termini di resa, in ordine decrescente sono (tutte al terzo anno):
·         Northern Brewer
·         Fuggle
·         Cascade
·         Magnum forse richiede una maggiore maturazione della pianta

Quali invece le peggiori?

·         Saaz è andato molto male, non riuscendo nemmeno a produrre coni.

Quali interventi sono previsti nella prossima stagione per il miglioramento?
Preparazione luppoleto
Sicuramente porre estrema attenzione alla pulizia dalle malerbe e zappatura continua in modo da permettere la maggiore areazione possibile delle radici.
Riteniamo sia quasi più importante dell’irrigazione.
Non abbiamo ancora intrapreso l’innaffiatura goccia a goccia visto che ci sono delle zone scoperte nel campo, che avrebbe portato ad uno spreco d’acqua.
Utilizziamo invece una botte con la gomma che ci permette di intervenire pianta per pianta per quello che è il reale bisogno.

Che utilizzo farete della produzione?
Il luppolo che abbiamo prodotto sarà in forma di fiore.
Stiamo ancora pensando ad una ricetta che conterrà il nostro amaricante, ma sarà utilizzato senz’altro in questa forma.

E’ da qualche anno che coltivate anche l’orzo, come sta andando?
Abbiamo iniziato la coltivazione dell’orzo nel 2010.
Lavori nella luppolaia
Il 2013 cade come anno della rotazione, per cui non l’abbiamo seminato. Il regime biologico che seguiamo prevedeva per quest’anno la semina di leguminose. Abbiamo comunque una buona scorta dallo scorso anno, di Pilsner maltato in Austria.
Torneremo a seminarlo in autunno.

Per chiudere, vorremmo avere da chi la pratica, sul serio, una opinione sulla birra agricola?
Per avere una risposta esauriente occorrerebbe dedicarci un’intera intervista.
La nostra è una posizione piuttosto critica rispetto alle realtà che producono birra agricola solo per ottenere le agevolazioni.
Noi intendiamo produttori di birra agricola coloro che seguono l’intera filiera del prodotto, che sia luppolo o malto.
Per fare questo abbiamo constatato che l’estensione minima per la produzione di orzo non può essere inferiore ai 10 ha (ettari).
Questa estensione consente di poter maltare l’orzo con la certezza di ricevere il malto proveniente esclusivamente dal proprio orzo.
E’ molto facile però trovare degli escamotage a questa pratica, pur rimanendo nel rispetto della legge, ad esempio attraverso l’affiliazione a consorzi.
Approviamo appieno la birra agricola, ma chi decide di fregiarsi di tale titolo, dovrebbe farlo seriamente, producendosi la materia prima, altrimenti non è giusto nei confronti di chi lo fa seriamente e dei produttori “classici” di birra artigianale ai quali si da adito a polemiche, per certi versi, comprensibile. Non ultimo il consumatore.
Solamente se si lavora seriamente si giustificano gli sgravi fiscali che tengono in piedi il mondo agricolo, gli altri non possono considerarsi agricoltori e non dovrebbero godere dei benefici previsti.   

Siamo grati ad Annalisa e Giuseppe per la disponibilità.

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