martedì 13 gennaio 2015

Sour Beers, serata al Cantoniere

Locandina serata
Riprendiamo le trasmissioni con il resoconto della serata svoltasi al Cantoniere pub e pizzeria di Trebaseleghe, in provincia di Padova, tenutasi lo scorso venerdì 9 Gennaio.
Le personalità intervenute sono state di tutto rispetto a partire da i due birrai presenti: Leonardo Di Vincenzo e Valter Loverier, coadiuvati dal grande Kuaska.
La degustazione prevedeva l'assaggio di sole birre acide e, come ci si poteva aspettare, l'invito è stato raccolto da una folla numerosissima, circa cento persone, numeri assolutamenti impensabili fino a qualche tempo fa.
Passiamo quindi svolgimento della serata.
La prima portata,il baccalà alla vicentina, è stata affiancata al cavallo di battaglia di casa Loverier: la Madamin. 
Madamin e baccalà alla vicentina
Un abbinamento piuttosto riuscito, la grassezza del baccalà infatti ha trovato nell'acidità della birra il giusto connuubio per lasciare il palato "pulito".  
Madamin è un nome che descrive bene le intenzioni del birraio: in piemontese le madamin sono le giovani spose. 
Questa birra non è giovanissima, ma nemmeno una madama:  in tini tronco conici di rovere di 1700 litri di capacità ci trascorre 4 mesi. Il risultato è una birra di buona acidità con uno spiccato sentore vinoso, vista la permanenza in tini dove viene affinata anche la BeerBera. L'intervento dei lieviti selvaggi è quindi ben individuabile mantenendo una bevibilità adatta anche ai palati meno avezzi al genere.
A seguire una birra più unica che rara: l'Etrusca, archeobirra fermentata in anfore di terracotta, accompagnata, per l'occasione, da arrosto di lonza ripieno alla frutta secca e melograno con patate al forno. 
I condimenti della carne non sono casuali vista la  presenza degli stessi ingredienti anche nella birra.
Etrusca è un progetto a sei mani, nato dall'incontro di DogFish Head, Baladin ed appunto birra del Borgo.  
L'obiettivo era quello di riprodurre un fermentato con gli stessi ingredienti utilizzati nella progenitrice della birra. Per dare attendibilità al progetto si sono basati sugli studi del dott. Patrick Mc Govern, un archeologo molecolare, che ha approfondito le tecniche e le materie prime usate dai nostri antenati nella produzione di bevande fermentate.
Etrusca e arrosto di Lonza
Leonardo Di Vincenzo ha voluto seguire la pratica delle popolazioni neo Italiche stabilitesi nelle zone dell'Etruria. Si sono utilizzati quindi malto d'orzo, grano saragolla, varietà antica del centro Italia, poi miele, resina di vino, melograno, genziana e uvetta. La fermentazione in anfore procura uno scambio di ossigeno non replicabile con altri contenitori, ma soprattutto delle note minerali molto particolari. Le note acetiche e l'alta attenuazione degli zuccheri del mosto, evidenziano il grande lavoro rendono impercettibili i 9.3 gradi di alcool.
Ancora una volta il birrificio Rietino si conferma in grado di sfornare produzioni sempre diverse e mai banali.
La cena è proseguita con un abbinamento classico con la birra, ovvero il formaggio. Qui c'è da spendere due parole anche sulla portata visto che si trattava di un prodotto artigianale. Il caseificio in questione è di Campo Felice di Lucoli, in provincia dell' Aquila, e dista pochi chilometri dalla sede del birrificio laziale. 
Blucoli, Provolone e Saison de L'Ouvrier
Sono stati serviti il Blucoli (formaggio erborinato) e il Provolone muffato. 
La sfida più difficile è toccata alla Duchessic: un blend di 
80% Duchessa, prodotta con farro dei monti omonimi, e 20% di lambic di Cantillon.La birra ha sofferto un pò nell' l'amaro importante dell'erborinatura.   Il blu del Blucoli è procurato da innesto di lievito di Seven Ipa di casa birra del Borgo.   
Decisamente più semplice il compito della Saison de l'Ouvrier che ha espresso il suo meglio con il provolone muffato.
Questa birra è parte di un progetto più ampio che prevede la creazione di 5 derivazioni a partire dallo stesso mosto. 
Saison de l'Ouvrier è la versione base ottenuta con l'aggiunta di luppolo East Kent Golding a freddo e lievito della BeerBera.      A chiudere questo bel momento conviviale arrivano i dessert: la mousse alla prugna, egregiamente accompagnata dalla BeerBrugna e la meringata soffice ai frutti di bosco che realizza un perfetto connubio con la Rubus.
Dessert e BeerBrugna
La prima è forse la birra più apprezzata del produttore piemontese. Non si tratta di una fermentazione spontanea, i lieviti inoculati sono: saccoromiceti, brettanomiceti, lactobacilli e il pediococcus. La fermentazione avviene in barrique da 500 litri in un anno. Vengono poi aggiunte le susine Ramassin (presidio Slowfood) circa il 30%, introdotte in Piemonte in epoca medievale.
La Rubus è la versione di birra ai lamponi di Leonardo Di Vincenzo, partendo sempre dalla Duchessa e aggiungendo il 10% di lamponi freschi che rimangono in macerazione dai 4 ai 5 mesi. La microflora presente nei lamponi stravolge completamente la birra di base rendondola un prodotto difficilmente replicabile.  
Una serata senza dubbio di alto livello, anche grazie al contributo dell'istrionico Kuaska. Un ringraziamento particolare va allo staff e al mitico Vincenzo del Cantoniere, che è riuscito a confezionare una serata del riuscita di grande interesse.


 

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