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Abbiamo contattato gli amici di Futurbioerbe, che ringraziamo per la consueta disponibilità, per farci raccontare la situazione dal punto di vista sperimentale e i risultati di questa campagna per molti versi complicata.
Vediamo cosa ci hanno raccontato.
Buona lettura.
Vediamo cosa ci hanno raccontato.
Buona lettura.
La stagione è
stata pessima dal punto di vista meteorologico. estate fresca e molto
umida ha rallentato lo sviluppo della pianta e soprattutto dei coni,
inducendo stress alle piante e favorendo lo sviluppo di patogeni fungini
Che risultati ha dato il luppolo?
Tendenzialemnte nei tre campi in cui eseguiamo la sperimentazione abbiamo raccolto quantitativamente più materiale
Quali sono state le maggiori minacce e come siete intervenuti per ovviarle?
Oidio e peronospora hanno letteralmente
distrutto parte del raccolto soprattutto la varietà cascade è stata
decimata dall'oidio. Ad Azzida (frazione di San Pietro al Natisone - Udine) l'intervento con prodotti di difesa è
stato difficile poichè ogni giorno pioveva e non riuscivamo ad eseguire
il trattamento. Ne abbiamo fatto uno tardivo che ha rallentato l'azione
del fungo ma ormai il raccolto era compromesso. Abbiamo raccolto un po'
di cascade giusto per farlo analizzare, ma fortunatamente il trattamento
ha limitato la diffusione del fungo sulle altre varietà.
Quante e quali aree microclimatiche coinvolgete con la vostra sperimentazione e dove sono stati ottenuti i risultati migliori?
Campo sperimentale Azzida |
Indubbiamente
il campo di Udine, più grande e numeroso come varietà ha dato le
performance produttive migliori. C'è da aggiungere comunque che è il più
seguito ed è dotato di telo antigrandine e impianto di irrigazione
localizzato che ci facilita la gestione agronomica.
Come sono andate le prime sperimentazioni con la birra e le analisi effettuate?
Il nuovo progetto di Filiera Birra realizzato dal CRITA con
ERSA e Università degli studi di Udine ha realizzato le prime cotte con
l'orzo coltivato in regione e il luppolo proveniente dalle prove
sperimentali. Il prof. Buiatti e il Dr. Passaghe curano la parte
tecnologica e di analisi delle materie grezze che io ed Elena gli
forniamo.
Analizzando con loro i dati sui luppoli
sicuramente possiamo affermare che diverse varietà danno un luppolo
qualitativamente eccellente.
Quali
varietà hanno dato i risultati migliori, avete rilevato caratteristiche differenti per zone di coltivazione a parità di varietà?
Tendenzialmente anche se in climi
completamente diversi e con terreni con caratteristiche pedologiche
differenti, le varietà migliori sono più o meno le stesse, pur con
produzioni eterogenee. Naturalmente gli impianti con il tempo stanno
entrando a regime registrando un aumento produttivo.
Le
varietà americane e quelle inglesi sembrano adattarsi meglio ai nostri
climi, anche se il Magnum mantiene sempre delle produzioni medie
costanti...da buon tedesco.
Veniamo
al punto cruciale, a che punto è la coltivazione del luppolo in Italia
dal punto di vista legislativo? Ci sono molti progetti in atto ma sembra
ancora un percorso ad ostacoli. Come vedete la situazione dal vostro
punto di osservazione?
La legislazione è ancora fumosa e poco chiara. Grazie al nostro
blog (futurbioerbe.wordpress.com)
siamo venuti in contatto con diverse realtà e diversi produttori.
L'Associazione luppolo italiano ci ha informato che uno studente
dell'Università di Torino sta svolgendo una tesi inerente all'argomento
coltivazione del luppolo in italia, curando l'aspetto legislativo.
Speriamo che ne venga fuori qualcosa di buono. Da parte nostra, diverse
autorità ci hanno chiesto opinioni e pareri. Tre regioni ci hanno
contattato per capire gli aspetti legislativi, poichè hanno ricevuto
domande sui PSR per finanziamenti per la realizzazione di luppoleti. Non
per ultimo Teo Musso insieme ad altri imprenditori brassicoli sono
venuti a trovarci per discutere e confrontarsi per adottare una
strategia comune, per risolvere il problema della coltivazione del
luppolo.
First Gold (Primadonna) |
Si può
parlare di paradosso, trovandoci nella condizione di avere delle leggi che
regolano la birra agricola (prevedendo la coltivazione di almeno il 51% delle materie prime) ma
nulla che normi la coltivazione del luppolo?
Crediamo proprio di si...ma questa è l'Italia...purtroppo.
Quali
saranno i prossimi passi di Futurbioerbe?
Futurbioerbe è un prgetto che è
terminato nel 2013. Adesso il Crita sta portando avanti un progetto di
filiera birra che terminerà a luglio 2016. Il blog rimarra aperto e
tutte le notizie continueranno ad essere caricate li. Comunque vi
invitiamo già da adesso ad alcuni incontri tecnici che faremo ad Udine e
che verteranno su orzo, luppolo e birra. Pubblicheremo le date agli
inizi del nuovo anno.
Ci ricordate quali sono le varietà che attualmente state sperimentando, chi può usufruirne e come?
Le varietà sono 23 ma probabilmente quest'anno, grazie ai dati raccolti negli ultimi anni, ridurremo le varietà a circa 15. I campi sperimentali sono sempre disponibili per una visione, basta contattarci.
Dal punto di vista delle attrezzature per la coltivazione, c'è stata
qualche innovazione tecnologica collaudata tra i partecipanti del vostro
progetto?
Per il luppolo stiamo sperimentando diversi metodi di conservazione e di utilizzo in fase di birrificazione.
Ci
servirebbe molto provare una macchina per la raccolta, che purtroppo
effettuata manualmente è molto onerosa in termini economici. Abbiamo
sentito varie ditte,, ma appena sanno che la coltivazione del luppolo
non è ancora "legale" non spendono tempo e soldi nella realizzazione di
prototipi. Abbiamo trovato delle macchine usate in Belgio per la
raccolta di piccole superfici, ma purtroppo essendo legati ad un
progetto regionale non possiamo acquistare macchine usate.
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