giovedì 6 novembre 2014

Campagna luppolo 2014. Intervista a Futurbioerbe

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Per quanto riguarda il nostro amato luppolo l'annata 2014 è stata ormai archiviata.  Se dal punto di vista agronomico qualche passo è stato fatto, dal punto di vista legislativo il cammino da percorrere sembra ancora tortuoso e pieno di insidie.
Abbiamo contattato gli amici di Futurbioerbe, che ringraziamo per la consueta disponibilità,  per farci raccontare la situazione dal punto di vista sperimentale e i risultati di questa campagna per molti versi complicata.
Vediamo cosa ci hanno raccontato. 
Buona lettura.    
Come è stata archiviata l'annata 2014, meteorologicamente parlando, in Friuli Venezia Giulia?
La stagione è stata pessima dal punto di vista meteorologico. estate fresca e molto umida ha rallentato lo sviluppo della pianta e soprattutto dei coni, inducendo stress alle piante e favorendo lo sviluppo di patogeni fungini
Che risultati ha dato il luppolo?
Tendenzialemnte nei tre campi in cui eseguiamo la sperimentazione abbiamo raccolto quantitativamente più materiale
Quali sono state le maggiori minacce e come siete intervenuti per ovviarle?
Oidio e peronospora hanno letteralmente distrutto parte del raccolto soprattutto la varietà cascade è stata decimata dall'oidio. Ad Azzida (frazione di San Pietro al Natisone - Udine) l'intervento con prodotti di difesa è stato difficile poichè ogni giorno pioveva e non riuscivamo ad eseguire il trattamento. Ne abbiamo fatto uno tardivo che ha rallentato l'azione del fungo ma ormai il raccolto era compromesso. Abbiamo raccolto un po' di cascade giusto per farlo analizzare, ma fortunatamente il trattamento ha limitato la diffusione del fungo sulle altre varietà.
Quante e quali aree microclimatiche coinvolgete con la vostra sperimentazione e dove sono stati ottenuti i risultati migliori?
Campo sperimentale Azzida
Un campo è a Fiume Veneto (PN) il primo campo realizzato nel 2011, il secondo ad Udine in produzione dallo scorso anno e il terzo ad Azzida in produzione da quest'anno.
Indubbiamente il campo di Udine,  più grande e numeroso come varietà ha dato le performance produttive migliori. C'è da aggiungere comunque che è il più seguito ed è dotato di telo antigrandine e impianto di irrigazione localizzato che ci facilita la gestione agronomica.
Come sono andate le prime sperimentazioni con la birra e le analisi effettuate?
Il nuovo progetto di Filiera Birra realizzato dal CRITA con ERSA e Università degli studi di Udine ha realizzato le prime cotte con l'orzo coltivato in regione e il luppolo proveniente dalle prove sperimentali. Il prof. Buiatti e il Dr. Passaghe curano la parte tecnologica e di analisi delle materie grezze che io ed Elena gli forniamo.
Analizzando con loro i dati sui luppoli sicuramente possiamo affermare che diverse varietà danno un luppolo qualitativamente eccellente.
Quali varietà hanno dato i risultati migliori, avete rilevato caratteristiche differenti per zone di coltivazione a parità di varietà?
Tendenzialmente anche se in climi completamente diversi e con terreni con caratteristiche pedologiche differenti, le varietà migliori sono più o meno le stesse, pur con produzioni eterogenee. Naturalmente gli impianti con il tempo stanno entrando a regime registrando un aumento produttivo.
Le varietà americane e quelle inglesi sembrano adattarsi meglio ai nostri climi, anche se il Magnum mantiene sempre delle produzioni medie costanti...da buon tedesco.
Veniamo al punto cruciale, a che punto è la coltivazione del luppolo in Italia dal punto di vista legislativo? Ci sono molti progetti in atto ma sembra ancora un percorso ad ostacoli. Come vedete la situazione dal vostro punto di osservazione?
La legislazione è ancora fumosa e poco chiara. Grazie al nostro
First Gold (Primadonna)
blog (futurbioerbe.wordpress.com) siamo venuti in contatto con diverse realtà e diversi produttori. L'Associazione luppolo italiano ci ha informato che uno studente dell'Università di Torino sta svolgendo una tesi inerente all'argomento coltivazione del luppolo in italia, curando l'aspetto legislativo. Speriamo che ne venga fuori qualcosa di buono. Da parte nostra, diverse autorità ci hanno chiesto opinioni e pareri. Tre regioni ci hanno contattato per capire gli aspetti legislativi, poichè hanno ricevuto domande sui PSR per finanziamenti per la realizzazione di luppoleti. Non per ultimo Teo Musso insieme ad altri imprenditori brassicoli sono venuti a trovarci per discutere e confrontarsi per  adottare una strategia comune, per risolvere il problema della coltivazione del luppolo.
Si può parlare di paradosso, trovandoci nella condizione di avere delle leggi che regolano la birra agricola (prevedendo la coltivazione di almeno il 51% delle materie prime) ma nulla che normi la coltivazione del luppolo?
Crediamo proprio di si...ma questa è l'Italia...purtroppo.
Quali saranno i prossimi passi di Futurbioerbe?
Futurbioerbe è un prgetto che è terminato nel 2013. Adesso il Crita sta portando avanti un progetto di filiera birra che terminerà a luglio 2016. Il blog rimarra aperto e tutte le notizie continueranno ad essere caricate li. Comunque vi invitiamo già da adesso ad alcuni incontri tecnici che faremo ad Udine e che verteranno su orzo, luppolo e birra. Pubblicheremo le date agli inizi del nuovo anno.
Ci ricordate quali sono le varietà che attualmente state sperimentando, chi può usufruirne e come?
Le varietà sono 23 ma probabilmente quest'anno, grazie ai dati raccolti negli ultimi anni, ridurremo le varietà a circa 15. I campi sperimentali sono sempre  disponibili per una visione, basta contattarci.
Dal punto di vista delle attrezzature per la coltivazione, c'è stata qualche innovazione tecnologica collaudata tra i partecipanti del vostro progetto?
Per il luppolo stiamo sperimentando diversi metodi di conservazione e di utilizzo in fase di birrificazione.
Ci servirebbe molto provare una macchina per la raccolta, che purtroppo effettuata manualmente è molto onerosa in termini economici. Abbiamo sentito varie ditte,, ma appena sanno che la coltivazione del luppolo non è ancora "legale" non spendono tempo e soldi nella realizzazione di prototipi. Abbiamo trovato delle macchine usate in Belgio per la raccolta di piccole superfici, ma purtroppo essendo legati ad un progetto regionale non possiamo acquistare macchine usate.

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